MANTENIMENTO DEL FIGLIO MAGGIORENNE

18.01.2024

Il codice prevede che ogni genitore ha il dovere di mantenere i figli in misura proporzionale al proprio reddito, indicando le circostanze da valutare per realizzare il principio della proporzionalità. Anche il figlio maggiorenne non indipendente economicamente ha il diritto di essere mantenuto dai genitori.

Nel momento in cui il figlio raggiunge l'autonomia economica il genitore può interrompere l'erogazione del mantenimento mensile e la contribuzione alle spese straordinarie, ma soltanto dopo aver ottenuto un provvedimento di modifica delle statuizioni economiche.

Capita spesso che i figli inizino a lavorare ma non si ha certezza sul fatto che possano essere considerati autosufficienti in quanto oggi è sempre meno probabile che il datore di lavoro stipuli un contratto di lavoro a tempo indeterminato che garantisce, senza alcun dubbio, la stabilità economica del figlio e la sua completa autonomia.

Dall'analisi della giurisprudenza emerge che gli elementi da analizzare per valutare se sia opportuno o meno chiedere la modifica dei provvedimenti economici inerenti il figlio maggiorenne sono i seguenti:

1. l'entità della retribuzione, che deve essere sufficiente a soddisfare le esigenze del figlio ed a garantirne l'indipendenza economica;

2. la durata del contratto di lavoro;

3. il tipo di lavoro che deve essere adeguato alle aspirazioni soggettive;

4. le caratteristiche del contratto stipulato.

Dette circostanza vanno valutate sulla base della situazione concreta della famiglia e delle persone che la costituiscono, delle condizioni del figlio e del rapporto lavorativo instaurato. Si tenga conto che proporre al Tribunale competente una richiesta di modifica dei provvedimenti economici inerenti i figli infondata, può comportare una condanna al pagamento delle spese di lite della controparte, è pertanto necessaria una accurata analisi preliminare delle circostanze di fatto e di diritto.